SPECIALI
6 Gli spetttri dei sanatori di Prasomaso
17 Confortola: si riparte
20 Aštrunumìa
27 Montagne di ciliegie
31 La guerra del latte crudo
33 La torre del Culumbèe
ITINERARI D'ALPINISMO
35 Valchiavenna: col le pelli al pizzo Suretta
40 I ghiacciai del Suretta
42 Alta Valle: scialpinismo al monte Forcellino
46 Valmalenco: ascensione al Sasso Moro
52 Glacialismo del Sasso Moro
ITINERARI D'ESCURSIONISMO
53 Valchiavenna: l'otto della torre di Segname
58 Cà Pipeta
59 Alta Valle: sci di fondo escursionistico nel gruppo del Sobretta
64 Passo dopo passo: la nuova rubrica di Antonio Boscacci
65 A piedi da Sondrio a Tirano
72 Orobie: rinasce uno splendido percorso in val Tartano
76 Passeggiate vicino a Sondrio tra le rocce montonate e i vigneti della Sassella
RUBRICHE
83 Valtellinesi nel mondo: Alessio Gusmeroli alle isole Svalbard
87 Artigiani: il serpentino artistico di Floriana Palmieri
91 Flora: le latifoglie (parte II)
95 Fauna: giochi di colore e mimetismo
98 Poesie e personaggi: il mutare del tempo e dell'uomo
100 L'arte della fotografia:i segreti dei controsole e dei controluna
105 Le foto dei lettori
111 Giochi
112 Le ricette della nonna: il pan di mej
EDITORIALE
Le Montagne Divertenti sboccia a primavera con una nuova veste grafica, più fluida e ordinata, e con contenuti sempre più accurati. Un grosso sforzo per migliorarci, reso possibile da nuovi e validi collaboratori con cui abbiamo scritto una lunga lettera d'amore alle nostre montagne.
Il terrore e la consapevolezza che questa primavera in molti luoghi della nostra valle neon luminosi e gru saranno le uniche specie colorate a fiorire, conferma la necessità di sensibilizzare le persone sulle grottesche condizioni del fondovalle valtellinese. Non è un messaggio ridondante, bensì uno stimolo a trovare in tempi brevi una soluzione al problema della cementificazione .
Mi è spiaciuto constatare in questi mesi quanti siano i surfisti che, dopo le inchieste della stampa locale sul deleterio proliferare dei capannoni, si sono fatti belli scrivendo sui giornali il loro pieno appoggio all'evidente insofferenza cementizia della maggioranza della popolazione valtellinese. Queste dichiarazioni non si sono mai trasformate in fatti e il sacco edilizio prosegue dappertutto imperterrito.
Con questo non voglio colpevolizzare nessuno, ma sollecitare tutti a una presa di posizione vera. Se non si uniscono le forze, senza nascondersi dietro a fallimentari interessi/ consuetudini, o addirittura dietro a ragioni di appartenenza politica – il cui valore fu già messo in dubbio nella tarda Età del Rame-, la Valtellina non fiorirà più.