n.8 - Primavera 2009

n.8 - Primavera 2009 SPECIALI
6   Gli spetttri dei sanatori di Prasomaso
17   Confortola: si riparte
20   Aštrunumìa
27   Montagne di ciliegie
31   La guerra del latte crudo
33   La torre del Culumbèe

ITINERARI D'ALPINISMO

35   Valchiavenna: col le pelli al pizzo Suretta
40   I ghiacciai del Suretta
42   Alta Valle: scialpinismo al monte Forcellino
46   Valmalenco: ascensione al Sasso Moro
52   Glacialismo del Sasso Moro

ITINERARI D'ESCURSIONISMO
53   Valchiavenna: l'otto della torre di Segname
58   Cà Pipeta
59   Alta Valle: sci di fondo escursionistico nel gruppo del Sobretta
64   Passo dopo passo: la nuova rubrica di Antonio Boscacci
65   A piedi da Sondrio a Tirano
72   Orobie: rinasce uno splendido percorso in val Tartano
76   Passeggiate vicino a Sondrio tra le rocce montonate e i vigneti della Sassella

RUBRICHE
83   Valtellinesi nel mondo: Alessio Gusmeroli alle isole Svalbard
87   Artigiani: il serpentino artistico di Floriana Palmieri
91   Flora: le latifoglie (parte II)
95   Fauna: giochi di colore e mimetismo
98   Poesie e personaggi: il mutare del tempo e dell'uomo
100   L'arte della fotografia:i segreti dei controsole e dei controluna
105  Le foto dei lettori
111   Giochi
112   Le ricette della nonna: il pan di mej


EDITORIALE
Le Montagne Divertenti sboccia a primavera con una nuova veste grafica, più fluida e ordinata, e con contenuti sempre più accurati. Un grosso sforzo per migliorarci, reso possibile da nuovi e validi collaboratori con cui abbiamo scritto una lunga lettera d'amore alle nostre montagne. 
Il terrore e la consapevolezza che questa primavera in molti luoghi della nostra valle neon luminosi e gru saranno le uniche specie colorate a fiorire, conferma la necessità di sensibilizzare le persone sulle grottesche condizioni del fondovalle valtellinese. Non è un messaggio ridondante, bensì uno stimolo a trovare in tempi brevi una soluzione al problema della cementificazione . 
Mi è spiaciuto constatare in questi mesi quanti siano i surfisti che, dopo le inchieste della stampa locale sul deleterio proliferare dei capannoni, si sono fatti belli scrivendo sui giornali il loro pieno appoggio all'evidente insofferenza cementizia della maggioranza della popolazione valtellinese. Queste dichiarazioni non si sono mai trasformate in fatti e il sacco edilizio prosegue dappertutto imperterrito.
Con questo non voglio colpevolizzare nessuno, ma sollecitare tutti a una presa di posizione vera. Se non si uniscono le forze, senza nascondersi dietro a fallimentari interessi/ consuetudini, o addirittura dietro a ragioni di appartenenza politica – il cui valore fu già messo in dubbio nella tarda Età del Rame-, la Valtellina non fiorirà più.


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