n.43 - Inverno 2017

n. 43 - inverno 2017 SPECIALI
10 Battistino Compagnoni (1894-1965) L'orgoglio di un montanaro
18 Racconti di Antonio Boscacci La donna della pioggia
23 1987-2017 L'alluvione e la ricostruzione
32 2017: il clima Dati, coincicenze e percezioni
41 Le mode dello scialpinismo Semitutine

ALPINISMO
44 Valmalenco Corno di Braccia (m 2908) - versante NE
54 Orobie Sci ripido sul Medasc (m 2647)
62 Val Tartano Cima della Sciura (m 2508)

ESCURSIONISMO
68 Alta Valtellina Val Pola: anello a bordo frana
76 Alta Valtellina Val Pola: anello facile
79 Approfondimenti San Bartolomeo e San Martino: due chiese, due destini
82 Versante retico Tra Ponte, val di Ron e val Fontana
96 Approfondimenti Francesco Garlaschelli (1850-1931)
102 Valchiavenna Cigolino, Voga e Menarola
112 Approfondimenti Cigolino: crocevia di condotte idroelettriche
114 Approfondimenti Su è giù per i monti di Menarola

RUBRICHE
118 Viaggi Terra di Francesco Giuseppe
126 Natura Crociere, un becco specializzato
132 Rubriche Oggetti di una volta
134 Rubriche Le foto dei lettori / Giochi
146 Le ricette della nonna Rustimént

 



EDITORIALE 
di Beno
 
La soluzione a inquinamento ed esaurimento delle risorse sta forse nell'inserire nel sacchetto dell'immondizia giallo la bottiglietta d'acqua, nel cambiare l'auto per una nuova che nei gas di scarico ha il 2% in meno della particella X, nello spegnere il led del televisore a 72 pollici o nell'acquistare prodotti eco/bio/natural al centro commerciale? Ovvio che no, basta aprire gli occhi e fare due conti per rendersene conto, ma questi sono tutti modi con cui ci si sente a posto con la propria coscienza, incoraggiati e rassicurati dai media e dagli istituti di ricerca finanziati dagli stessi produttori di merci e servizi che nel finto ambientalismo hanno trovato un fertile terreno per i loro affari. Ciò che va cambiato è il nostro sistema economico: solo scardinandone i princìpi si può ritrovare armonia e pace con un ambiente dalle risorse limitate e che non potrà ospitare ancora a lungo creature dalle esigenze che crescono esponenzialmente. Perciò, chi vuol far qualcosa, ad esempio deve liberarsi del demone di accumulare il superfluo, ribellarsi a chi obbliga a buttare una bottiglietta di plastica ogni mezzo litro di acqua potabile, ammonire chi spinge a cambiare l'automobile al grido degli ecoincentivi o bandendo i veicoli considerati desueti, deve fare attività edificanti al posto di gettare passivamente il proprio tempo davanti dalla televisione o al centro commerciale, evitare troppi intermediari, assicurarsi di come vengono prodotti cibi e merci e limitare quanto più possibile la dipendenza dalle nuove tecnologie, che sono tanto comode quanto capaci di rendere schiavi e inermi. Insomma, se ci interrogassimo sulla reale necessità delle cose che consumiamo, capiremmo qual'è il comportamento più corretto da tenere. E non avremo scuse per non farlo, in quanto è sciocco dire che "tanto le cose non cambiano": in un mondo dove tutto è basato sul consumo e pure la politica ha demandato i suoi poteri al mercato globale, saranno direttamente le nostre scelte che, raggiunta la massa critica, sposteranno gli equilibri più importanti.
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