n.24 - Primavera 2013

n. 24 - primavera 2013

SPECIALI
10Vilaggio Morelli La bellezza che guarisce 32Centro Nivometeo di Bormio Auspici dal cielo e dalle nevi
ITINERARI D'ALPINISMO 38Valmalenco Sasso Nero (m 2917) 50Valchiavenna Tra val Bodengo e val Darengo
ITINERARI D'ESCURSIONISMO 68 Alta Valtellina Attorno al Morelli 80 Bassa ValtellinaVino e arte sulla costiera dei Cech 93 Versante retico Castionetto
RUBRICHE 100 Valtellinesi nel mondoUrali ultima frontiera 110 MuseiIl Museo civico di Bormio 116 NaturaAli di farfalla 122 L'arte della fotografiaClick di primavera 126 Il miglior fotografo 127 Le foto dei lettori 136 Giochi 138 Le ricette della nonna Spinaci: idee verdi


EDITORIALE 
Poco più di ottant'anni fa, sopra l'abitato di Sondalo che all'epoca superava a stento i mille abitanti, s'iniziava la costruzione d'un complesso sanatoriale destinato da Mussolini a essere il più grande d'europa, con una capienza di tremila degenti. Non era l'unico in Italia, impegnata a dotarsi d'una rete sanatoriale che facesse fronte all'emergenza sanitaria della tubercolosi, ma assolutamente unica era la grandiosità del progetto e ancor più l'avveniristica arditezza della sfida: domare un versante scosceso per edificare una "fiabesca città di grattacieli", come Guareschi definì il villaggio sanatoriale di Sondalo.
L'impresa riuscì mirabilmente e tuttora se ne può apprezzare l'esito: dalla perfetta composizione microurbanistica, agli spazi verdi, agli edifici che accordano funzionalità e pregio architettonico, in continuo dialogo con l'ambiente circostante a iniziare dal centro storico di Sondalo. Ma ancor più apprezzabile è il senso di armonia che l'insieme trasmette a chi vi s'addentra, com'era intenzione dei progettisti guidati da Eugenio Morelli, convinto che la guarigione del corpo avvenga attraverso lo spirito, grazie alla forza risanatrice della bellezza. Questo straordinario connubio di modernità e bellezza, costruito in armonia col paesaggio montano, avrebbe potuto essere un punto di riferimento per la fisionomia edilizia del territorio valtellinese. Così non è stato, purtroppo.
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