In uscita il 21 settembre 2025 il n.74 - Autunno 2025
I numeri dal 2007 al 2025? Oltre 700 collaboratori, 74 numeri, 296 mila copie vendute; le nostre montagne raccontate in 10350 pagine stampate e diffuse in 148 tonnellate! 

SPECIALI 
10 Personaggi Don Gianni (1945-2025)
15 Racconti di Bruno Galli-Valerio Le migrazioni degli uccelli
18 Ricordi di Oreste Forno La marna
20 Montagne Annapurna
22 Clima Il demone del Meriggio chiama morte

ALPINISMO
26 Valmalenco Punta Baroni (m 3204) - spigolo E
35 Approfondimenti Val Sissone, un paradiso di minerali
38 Alta Valtellina Passo Pedranzini e cima de Laréit
47 Approfondimenti Pietro Pedranzini, eroe bormino
52 Engadina Nel gruppo del Languard

ESCURSIONISMO
62 Orobie Il grande anello del pizzo di Rodes
76 Approfondimenti Luigi Mambretti
81 Versante retico Il sentiero del Sole - I tappa
92 Val Fontana Il bivacco al Montirolo (m 2137)
103 Val Chiavenna Lago Bianco e passo di Baldiscio
 
RUBRICHE
108 Viaggi Indonesia
116 Natura junior Niki Valtura e il cervo
120 Flora Aquilegia
124 Funghi I cantarelli, oro del bosco
129 Le foto dei lettori
138 Le ricette della nonna Fogliette di cavolo nero


EDITORIALE
di Beno
Il mio pulegùn voleva prendere il sole ed essere abbronzato come le altre parti del corpo, così aveva divelto tutte le calze estive. Non è che avere un alluce nudista mi garbasse, ma come potevo impedirglielo? Erano due mesi che invano aspettavo il solito giorno al solito posto il mio spacciatore di fiducia per rinnovare il parco di spolverini. Poi, quando oramai avevo perso ogni speranza, eccolo, col suo borsone da palestra accanto al banchetto allestito con gli abiti da donna più stravaganti e un buon assortimento di intimo per uomo.  
Che sollievo: «Quanto tempo! Cos’hai combinato? Ne hai del 41 non troppo sporchevoli e non troppo calde?»  
«Queste, moorrbide, tocca. Sono stato al mio paese, in Marocco. Tre paia... cinque euro!»,  risponde. «Cinque sono tanti, facciamo tre!», contratto. Gli racconto che 15 anni fa avevo visitato il Marocco, con Gioia, e gli elenco un po’ di località. Annuisce, ma prontamente mi avverte che se tornassi adesso non ne riconescerei nessuna. «Perché?» gli chiedo con curiosità più di una volta, ma si limita a ripetere «Tutto cambiato!» scuotendo la testa, come volesse sottolineare quanto sia stato sconvolto dalla rapidità con cui città, villaggi, paesaggi, comportamenti e ritmi di vita si siano evoluti.  «Fai quattro!» Poi aggiunge: «Quindici anni sono tanti anni.» 
Pago e me ne torno a casa colle calze sottobraccio ripensando a quel «Quindici anni sono tanti anni», affermazione che mi inquieta, mi fa sentire in balia di un torrente che mi sta trascinando via, ma provo a convincermi che forse tanti lo sono in quei paesi del nord Africa, mica qui da noi.   

Così nei miei pensieri avviene l’inaspettato incontro con Fausto, 16 anni dopo che per lui il tempo s’è fermato.  «Benedetti, cos’è cambiato in mia assenza? Dica dica: faccia qualche esempio!» mi interroga come un prof del liceo, mentre il suo volto rimasto giovane e sorridente diventa uno specchio in cui contare le mie rughe... però che bello poter fare ancora quattro chiacchiere assieme! 
«Non poche cose, anzi. Tipo: scordati di andare da Sondrio ad Ardenno in 20 minuti, ora c’è sempre coda; è una ganda di rotonde, cantieri e negozi. Quei quattro buchi pratosi liberi da capannoni li hanno cementificati coi più strampalati pretesti. Faticheresti a riconoscere i posti!» 
«La gente va ancora in montagna?» «Sì, ma come rabdomanti, guidati da telefoni giganti che fungono da navigatore satellitare. Nessuno se ne separa mai. Nessuno, nemmeno i bambini. Pensa che i telefoni consigliano persino sulla meta delle vacanze o come comportarsi con le tipe. E gli uomini si sono talmente imbesuiti che senza quell’aggeggio si perderebbero nel salotto. Se non prende o si scarica vanno in panico. Poi si muovono a sciami come le cavallette verso la meta di moda in quella settimana. L’assaltano solo per farsi una foto, che poi dopo due giorni manco si ricordano dove l’hanno salvata. Non crederesti ai tuoi occhi se facessi due passi la domenica nei posti giusti. Se vieni con me a vedere, sai che risate!» 
«Pazzesco. Ma tu, tu sei cambiato?» 
«Io? Ma va là... Beh, in effetti sì. Un po’. Si vede?  
Sedici anni sono  tanto tempo... un attimo fa!» 


Hanno collaborato a questo numero:
Adele Mori, Alfredo Corti, Alessandra Morgillo, Beno, Bruno Mazzoleni, Carlo Nani, Corrado Lucini, Cristian Smachetti, Danila e Tiziano Azimonti, Dicle, Edoardo Corradini, Elia Nalini, Eliana e Nemo Canetta, Fausto De Bernardi, Fabio Pusterla, famiglia Pedranzini, Franco Benetti, Flavio Casello, Gabriele Fusetti, Giacomo Meneghello, Gian Carlo Messa, Gioia Zenoni, Giuliano Giacomella, Isabella Del Molino, Jean Malka, Johny Bagiotti, Kim Sommerschield, Marco Bettomè, Marco Marchesini, Marino Amonini, Maristella Sceresini, Matteo Gianatti,  Matteo Tarabini, Maura Gurini, Mauro Premerlani, Luciano Bruseghini, Luisa Meago, Mario Pagni, Marzia Possoni, Matteo Tarabini, Nicola Giana, Oreste Forno,  Roberto Appiani, Roberto Ganassa, Roberto Moiola, Tano Perlini. 
 
Si ringraziano inoltre:
Avis Comunale di Sondrio, Andrea Sem, Cinzia Pagliuca, Giordano Gusmeroli, Mariella Tavelli, Massimo Merati, Simone Marchesini, l’Ufficio federale di topografia Swisstopo per render pubbliche e fruibili importantissime documentazioni storiche, tutti gli intervistati e quelli che ci hanno accompagnato nelle gite, i/le top model, la Tipografia Bonazzi, gli edicolanti che ci aiutano nel promuovere la rivista, gli sponsor che credono in noi e in questo progetto... e tutti quelli che ho dimenticato di citare.
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