n.32 Primavera 2015

n. 32 - primavera2015SPECIALI
10    Ritorno alla terra Grano saraceno
25    Personaggi Ettore Castiglioni (1908-1944)
32    Racconti inediti Il bidé della contessa
38    Clima 2014 I record dell'anno trascorso
44    Novità in biblioteca

ALPINISMO
50    Traversate Dalla val Masino alla Valchiavenna
62    Alpi Orobie Pizzo del Diavolo di Malgina (m 2926)
70    Alta Valtellina Cima di Saoseo (m 3264)

ESCURSIONISMO
78    Alta Via della Valmalenco III tappa
90    Approfondimenti Monte Disgrazia e ghiacciai
94    Approfondimenti Val Sissone
96    Approfondimenti Zingari degli alpeggi
100  Versante retico La camminata dei ci(a)ncètt

RUBRICHE
108  Valtellinesi nel mondo GR 20 - Attraverso la Corsica
120  Natura Gallo forcello
127  Fotografia Gli effetti del tempo
130  Il miglior fotografo
131  Le foto dei lettori
143  Vincitori e vinti
144  Giochi
146  Le ricette della nonna Taiadìn



EDITORIALE 
Sono sotto gli occhi di tutti alcuni mali del mondo moderno: stili di vita troppo frenetici e stressanti, la folle rincorsa a chimere create da una società che non distingue gli indicatori economici da quelli del benessere reale, il consumo del territorio, lo spreco dissennato delle risorse, la corruzione e le ingiustizie sociali, la perdita di capacità motorie dovuta a uno stile di vita troppo sedentario, la mancanza di contatto con la natura... Tuttavia ai più sembra impossibile trovare una speranza di cambiamento, anche solo per se stessi. Questo credo dipenda dalla pressione mediatica che spaventa le persone, le fa sentire inadeguate qualora non siano aggiornate e allineate con gli ultimi modelli consumistici che, tra le altre bestialità, bandiscono i momenti di riflessione e di introspezione: non si può non essere impegnati a fare o a comunicare qualcosa anche qualora non si abbia niente di importante da fare o da raccontare. Questa è la moderna schiavitù. Le catene non sono più di ferro, ma wireless e si manifestano in una totale sudditanza psicologica: sottili e rodati meccanismi di marketing hanno portato all'autoimposizione di comportamenti e abitudini che mantengono e rafforzano lo stato delle cose, emarginando, deridendo e demonizzando chi ha trovato il modo per affrancarsi. In tutto ciò, per di più, si è convinti di essere liberi, in quanto si può scegliere o votare. Poco importa se le alernative offerte conducano tutte nella medesima direzione. Ah, qualcuno mi contesterà: «Lo schiavo non aveva stipendio.» In effetti è vero, ma lo stipendio non è che uno degli aggiornamenti moderni della schiavitù, da spendersi rigorosamente in prodotti che ingrassano ulteriormente il sistema, ma non sfamano il nostro animo. Il ritorno alla terra, ai momenti in cui si ammira la natura volendone essere parte, quando si fa qualcosa solo perché è bello e non per averne in cambio soldi, quando l'etica e il rispetto prevaricano l'opportunismo, quando si è incuriositi e si studia, quando si inizia un percorso di cui a beneficiarne saranno le prossime generazioni: questi sono tutti momenti di vera libertà, il cui sapore mostrerà a tutti un'inaspettata quantità di vie d'uscita.
di Beno
 
 
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