n.55 - Inverno 2020

n.55 - Inverno 2020 SPECIALI
10 Nando e Pippo Grandori Dall'aquilone alle grandi ascensioni
20 Mosè Manni Verrà premiata la mia manza?
26 Natura Una ghiandaia per amico
34 Fiabe La bambina e il larice

ALPINISMO
36 Valchiavenna Pizzo Rabbi (2453)
48 Val Grosina / val Poschiavo Il giro delle tre valli
58 Approfondimenti Giunzana e Piana
60 Orobie Pizzo Paradiso (m 2493)

ESCURSIONISMO
67 Alta Valtellina Valle Carogna e valle del Cornin
78 Valmalenco Da Franscia a Musella per il dosso dei Vetti
88 Approfondimenti L'ex rifugio Scerscen
90 Media Valtellina La cruséta di Postalesio

RUBRICHE
98 Viaggi Corsica: con gli sci, cercando la neve in mezzo al mare
118 Fumetti Poggi Texas Rangers
122 Natura junior Rombo il bombo
131 Natura Con i funghi ci vuole naso
134 Oggetti di una volta
136 Foto dei lettori
144 Concorsi
146 Ricette della nonna Biscotti mais e nocciole


EDITORIALE
di Beno
 
Nel gennaio 2020 ho fatto il viaggio in Corsica che viene raccontato in questo numero della rivista. Riprendendo in mano gli appunti, mi è parso fosse una vita fa. Chi lo legge ora potrebbe pensare non a un diario, ma una storia surreale, con fatti non più concepibili come "normali": uno scambio di piatti e portate con gli altri commensali al ristorante, strette di mano, gente che dorme accampata sulla moquette del traghetto, noi che partiamo con una tosse e un mal di gola furibondi, che da settimane non accennavano a placarsi. Ma nonostante ciò l'unica preoccupazione che avevavo era che quell'influenza ci impedisse di goderci le gite sulle favolose montagne dell'isola.
Per fortuna la nostra influenza è passata dopo 2 giorni di bagni nel mare e nei torrenti gelidi e di venti ostinati, mentre nel giro di poco più di un mese il mondo intero ha manifestato la propria follia.
Tossire è diventato criminale, come avere contatti con le altre persone. A marzo e aprile lo era diventato anche fare sport. Poi per tutti guanti e maschera, poi solo maschera che i guanti non servono, il confinamento nelle proprie abitazioni, bambini chiusi in casa, cani a passeggio, il bollettino di guerra serale, il dover render conto di quel che si fa, i droni a caccia di escursionisti solitari, l'informazione monopolizzata, le persone spaventate aizzate a denunciarsi a vicenda, regole spesso a casaccio e chi manifesta contro le regole viene tacciato di estremismo o di negazionismo. «Ma c'è la rete, l'informazione libera circola», mi sono sentito dire. Sì, nella misura in cui le informazioni non già condivise da moltissimi o sponsorizzate vengono indicizzate alla duecentesima pagina dei motori di ricerca e fatica a trovarle anche chi le ha pubblicate!
La causa di questo naufragio non è il virus più temuto degli ultimi anni, ma una società che, come un buco nero, si è accresciuta così tanto fino a implodere e rimanere intrappolata negli stessi meccanismi di marketing che aveva escogitato per espandere indiscriminatamente i propri consumi.
Sembra di esser finiti in 1984, romanzo distopico di George Orwell in cui politica e onnipresente tecnologia prendono il totale controllo di ogni aspetto della vita umana. Volendo analizzare il parallelismo, l'attuale guerra al virus ha solo il ruolo propagandistico che nel romanzo è affidato alla fantomatica guerra contro l'Eurasia. Il principale mezzo di annientamento delle coscienze individuali è il perenne bombardamento mediatico coadiuvato da quegli schermi che non si possono più spegnere e che hanno portato le persone a credere anche in ciò che sanno non essere vero. "L'ignoranza è forza" è uno degli slogan del regime. Poi la lingua che viene semplificata per impedire di esprimere concetti complessi e creare sentimenti rivoluzionari. La storia che viene riscritta, figure scomode che vengono cancellate, delinquenti trasformati in esemplari eroi, la memoria del passato che viene sgretolata, indicatori economici snocciolati come il rosario...
Mi sono perso: stavo parlando di 1984 o del 2020?

Hanno collaborato a questo numero:
Adele Mori, Alessandra Morgillo, Alessandro Losa, Andrea Sem, Angelo Bianchini, Antonio Boscacci e Luisa Angelici, Beno, Bruno Mazzoleni, Dicle, Elisa Guagenti, Fabio Pusterla, Fausto De Bernardi, Flavio Casello, Franco Benetti, Gabriele Fusetti, Giacomo Meneghello, Gioia Zenoni, Giovanni Rovedatti, Giuliano Giacomella, Johny Bagiotti, Kim Sommerschield, Lucia Palomba, Luciano Bruseghini, Marco Bettomè, Marino Amonini, Marzia Possoni, Matteo Gianatti, Matteo Tarabini, Margherita, Maurizio Cittarini, Piratavittorio, Raffaele Occhi, Renzo Benedetti, Roberto Ganassa e Sara Grassi.

Si ringraziano inoltre:
Avis Comunale di Sondrio, CAI Valtellinese, Anna e Dario Cattaneo, Antonina Picceni e Lina Rossi, Rossi, Cristina Del Molino, Ugo (Lis) Bettolatti, Carlo Barilani, Flavio Tarabini, Franco Monteforte, Gil Guizzardi,Giordano Gusmeroli, Michele Comi, la famiglia di Mosé Manni, Simone Moro, Luigino Negri, tutti gli intervistati e quelli che ci hanno accompagnato nelle gite, la Tipografia Bonazzi, gli edicolanti che ci aiutano nel promuovere la rivista, gli sponsor che credono in noi e in questo progetto...e tutti quelli che ho dimenticato di citare.
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