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n.64 - Primavera 2023

n.64 - Primavera 2023 SPECIALI
10 Bruno Credaro (1893-1969)
Una vita per la montagna, la scuola, i giovani
22 Bruno Galli-Valerio A proposito di cavalli
29 Invenzioni ed inventori L'aradèl del Farè
34 Don Giovanni Giudici
Un prete che amava le montagne
40 Riflessioni La filosofia del cammino

ALPINISMO
42 Orobie Pizzo Cerech (m 2536)
52 Approfondimenti Il geosito del laghetto di Zoch
56 Valchiavenna/Grigioni
Da Madesimo al fiordo di Lei
64 Alta Valtellina
Tra Pedenolo e la strada dello Stelvio
73 Prealpi comasche
Valsolda: piccolo mondo ricco di stupori

ESCURSIONISMO
76 Prealpi comasche Giro della Valsolda orientale
82 Prealpi comasche
Cima Fiorina (m 1810) e Torrione (m 1805)
87 Prealpi comasche Monte dei Pizzoni (m 1303)
90 Valmalenco Monte Foppa (m 2463)
104 Orobie Val Tartano: la Via del Sole
111 Approfondimenti La croce in Cùlmen

RUBRICHE
114 Natura junior Rombo il Bombo
118 Funghi Leggende, credenze e imbroglioni
122 Flora Rosa canina
126 Oggetti di una volta
128 Le foto dei lettori
138 Le ricette della nonna
Pasta modellabile per giocare



EDITORIALE
di Beno

 
A volte mi chiedo cosa penserebbe mio nonno Silvio del mondo del 2023, lui che se n'è andato nel 2006 dopo esserne stato spettatore per 96 anni. Mi domando anche quali sentimenti provasse nell'autunno della sua vita, constatando inerme il disinteresse verso le fatiche fatte dai vecchi per tenere al meglio i campi, i frutteti, le vigne, i boschi, i prati e gli alpeggi, risorse da cui dipendeva il sostentamento delle famiglie valtellinesi e che erano un patrimonio concreto tramandato di generazione in generazione. Se vedesse la legna lasciata a marcire a bordo strada, i prati comodi non più sfalciati o trasformati in capannoni, i campi più fertili andare a spine o gli alpeggi capaci di ospitare centinaia di capi abbandonati. Semplice: gli prenderebbe un colpo!
Non so come uno della sua generazione, che aveva piena consapevolezza dei limiti umani, potrebbe affrontare il mondo di oggi in cui scienza e tecnica sono diventate le nuove incontestabili religioni («Scienz'armata e cemento» l'arguta sintesi di Giovanni Lindo Ferretti nella canzone in cui denuncia la trasformazione della terra in «tabula rasa elettrificata»).
Sorriderebbe, avrebbe preoccupazione o rabbia nell'osservare l'uomo ibridarsi con le macchine e divenire pertanto inabile a svolgere autonomamente anche le mansioni più banali, come l'orientarsi autonomamente in montagna?
Forse il nonno, che era sempre prudente dinanzi alle novità, ha lasciato a me l'onere di inorridire: il suo tempo, volgendo al termine, l'ha graziato.
Sono spaventato da quello che potrebbe essere tra pochi anni. A volte vorrei che il mio tempo non andasse oltre. Vorrei poter dire come il marchese di Custine in Arca Russa: «Lei vada, io resto qui. Vada, vada pure». E restare nell'epoca storica in cui ho tutti i miei riferimenti o almeno non li sento troppo lontani. Ma il film di Sokurov del 2002 descrive un sogno: non è possibile né viaggiare nel tempo, né tantomeno ancorarsi alla propria epoca. Tuttavia è almeno possibile provare ad opporsi alla sommaria e acritica cancellazione del passato.
Inevitabile lo scontro coi difensori del dogma del progresso a tutti i costi, che per liquidare accusano l'avversario di appartenere a qualche anacronistica e stereotipata categoria di folli inetti al ragionamento. È ad esempio quello che ha fatto Antonio Polito nell'editoriale di propaganda bellica del 23 febbraio sul Corriere della Sera, dove ha screditato chi è insofferente «per la modernizzazione, per la sua velocità onnivora, per la sua pervasività tecnologica» o è convinto che «il valore dei popoli non sia dato dal loro successo economico ma dalla loro unità mistica, perché le società non sono meccanismi ma organismi, e quindi anche se più povere possono essere rese più felici dal rispetto della tradizione, dalla valorizzazione della comunità e da una guida carismatica».
E voi? Cosa, per voi, dà valore a un popolo, a una persona, a una forma di vita su questa terra? Il successo economico?
 

Hanno collaborato a questo numero: Adele Mori, Aldo e Stefano (don Giovanni), Alessandra Morgillo, Beno, Bruno Mazzoleni, Camillo Pessina, Ciro Spini, Corrado Lucini, Dicle, Fausto De Bernardi, Fabio Pusterla, Flavio Casello, Gabriele Fusetti, Giacomo Meneghello, Gioia Zenoni, Giovanni Rovedatti, Giuliano Giacomella, Jean Malka, Johny Bagiotti, Kim Sommerschield, Lucia Spini, Luciano Bruseghini, Luisa Piganzoli, Marco Bettomè, Margherita e Lucia Palomba, Marino Amonini, Marzia Possoni, Matteo Gianatti, Matteo Tarabini, Mauro Premerlani, Olga Gautero, Piergiorgio Spini, Pierrick Zyla, Raffaele Occhi, Renzo Benedetti, Roberto Ganassa, Roberto Moiola, Stefano Roverato, Viviana, Jacopo e Alice.
Si ringraziano inoltre: Avis Comunale di Sondrio, CAI Valtellinese (archivio Alfredo Corti),la famiglia di Bruno Credaro, Carlo Barilani, Giuliano e Massimo Nesa, Flavio Tarabini, Marina Glaviano, Pietro Crapella, Sergio Varisto, tutti gli intervistati e quelli che ci hanno accompagnato nelle gite, la Tipografia Bonazzi, gli edicolanti che ci aiutano nel promuovere la rivista, gli sponsor che credono in noi e in questo progetto...e tutti quelli che ho dimenticato di citare.

 

Ultimi video de LMD / Nemus



9 maggio 2023
On the eastern branch of Lake Ceresio - that which extends in an arc towards the Lario - before the waves wash onto the gravel beaches at Porlezza they are confronted by a broad wooded headland which descends from the calcareous mountains above before sweeping gently into the lake. Clusters of red roofs in groups ascend the hillside chequered with patches of Mediterranean gardens stitched together with mule-tracks and torrents. High up beyond, the hillside is crowned with rocks which grant protection from the cold north winds. Here dense forests embroidered with a network of silent trails and footpaths rise and fall, penetrating gulleys and gorges, while the rocky crests and pinnacles which emerge from the seemingly impenetrable carpet of greenery and lead upwards to the open summits. Together with an extended article in the Le Montagne Divertenti magazine (n.64 - Primavera 2023), this documentary, filmed in the winter of 2023, is dedicated to the Valsolda. 
 
It was filmed using Panasonic Lumix Gh5 II con Olympus M.Zuiko Digital ED 12-40mm f/2.8 PRO, Pentax K1 and Dji Mavic Mini 2.
Filming: Beno
Editing: Alessandro Castriciano
Texts: Corrado Lucini
Translations and narration: Kim Sommerschield
Original soundtrack: Ilario Longhi and Alessandro Castriciano

Un progetto Nemus.video



3 maggio 2023
Giancarlo Colla, 94 anni, è un noto alpinista di Luino che sulle montagne che si specchiano nel lago Maggiore ha vissuto incredibili avventure.
Dal monte Rosa allo Zeda, dal Lema al Limidario, dal Tamaro a pizzo di Vogorno, a piedi, in bici e con gli sci. I suoi racconti, corroborati da emozione e simpatia, abbracciano quasi un secolo, dalla Seconda Guerra Mondiale, al boom industriale fino ad affacciarsi al nuovo secolo, con obbiettivi ed entusiasmo sempre nuovi.
Pure in vecchiaia Colla non ha mai perso la voglia di reinventarsi e così ha pubblicato una originale guida escursionistica per alpinisti novantenni, per la quale ha ripercorso alcuni itinerari di gioventù al passo d'anziano.
Questo breve filmato è una veloce anteprima, lavori in corso, della docu-intervista che Nemus ha iniziato a realizzare sulla sua vita. 

 
Riprese e fotografia: Beno
Montaggio e post produzione: Alessandro Castriciano
Scenografia: Silvia Nardo
Aiuto regia: Gioia Zenoni
Strumentazione: DJI mini 2, Pentax K1 con Pentax D FA 24-70mm f/2.8 ED SDM WR HD, Pentax K3 con Tamron 70-200 mm f/2.8, Panasonic Gh5 II con Sigma 20-40mm f/2.8 EX DG e Olympus M.Zuiko Digital ED 12-40mm f/2.8 PRO, Panasonic GX80 con Sigma 30mm f/1.4 DC DN C, Fujifilm X-T1 con ottica 50 mm f/2.8 vintage
Musiche oroginali: Ilario Longhi e Alessandro Castriciano  

Un progetto Nemus.video



21 marzo 2023
Sul confine con la Svizzera, tra Lugano e Porlezza, s'affaccia sul lago Ceresio la bella val Solda. In quest'angolo della provincia di Como, a picco sopra orti e ulivi s'alzano, inaspettate, imponenti cime di dolomia: dal monte dei Pizzoni, al monte Bronzone, al Sas di Mont, al Torrione. Un progetto Nemus.video
 
Riprese: Beno
Montaggio: Alessandro Castriciano
Testi e voce: Corrado Lucini
Strumentazione: DJI mini 2, Pentax k1, Panasonic Gh5 II
Musiche oroginali: Ilario Longhi e Alessandro Castriciano  


14 dicembre 2022Dalla val Bodengo alla Valmalenco: suggestioni e anticipazioni del n.63 - Inverno 2022 de Le Montagne Divertenti. Con Vanessa, Carlo, Gioia, Margherita, Lucia, Mauro, Renzo, Mario e Andrea.
 
Riprese e montaggio: Beno e Carlo (www.lemontagnedivertenti.com)
Strumentazione: DJI mini 2, Pentax k1 con Pentax con 24-70 mm f/2.8, Pentax KP con Sigma 18-200 mm f/3.5-6.3 DC Macro OS HSM C
Musica: Musiche: Dsodigital, “Leaves” (Freesound.org); Nullhertz, “Playng color” (Pixabay.com); Lexin Music, “Inspring cinematic ambient” (Pixabay.com); Magnetic trailer, “Mountain path” (Pixabay.com); Dream protocol, “Mountain pass” (Pixabay.com); Serge Quadrado, “Spy jazz” (Freemusicarchive.org).


3 settembre 2021Splendido anello escursionistico con partenza e arrivo alla diga del Luzzone nella valle di Blenio (Svizzera - Ticino). La gita che abbiamo compiuto, lunga oltre 30 km, attraversa il piano della Greina, coi suoi fenomeni carsici, tra cui il famoso arco di roccia alto una decina di metri e lungo una dozzina. Punto più alto dell'escursione è il piz Terri (m 3149), poggio panoramico sulle vette di Ticino e Grigioni.
 
Riprese e montaggio: Beno (www.lemontagnedivertenti.com)
Strumentazione: DJI mini 2, Pentax k1 con Pentax con 24-70 mm f/2.8, Ricoh GRIII , Pentax KP con Sigma 17/70 mm f/2.8-4
Musica: Il cammino della montagna (brano scritto da Ilario Longhi e Araldyca - registrato presso Art&Music Factory).
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