In uscita il 21 marzo 2025 il n.72 - Primavera 2025
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n.72 - Primavera 2025

SPECIALI 
10 Personaggi Erminio Dioli (1885-1964)
28 Personaggi Al Lia, il mulo umano di Postalesio
33 Ricordi di Oreste Forno Il sapone del maiale
34 Fausto Pedrolini La mia solita compagnia di stupidotti
37 Racconti di Bruno Galli-Valerio Il gatto

ALPINISMO
40 Livigno  Al Vach (m 3059)
48 Val Fontana Pizzo di Malgina (m 2887)
57 Orobie Pizzo di Trona, canale N
64 Valchiavenna Cima di Provinaccio (m 1736)

ESCURSIONISMO
76 Media Valtellina Piz de Cancan (m 2435)
87 Approfondimenti La piana del Ranè
90 Valchiavenna Bregaglia oscura
100 Valmalenco Sulle tracce di Erminio Dioli
 
RUBRICHE
108 Viaggi Thailandia, il paese del sorriso
118 Natura junior Niki Valtura e il tasso
121 Flora Tarassaco
124 Funghi I chiodini
127 Oggetti di una volta
129 Le foto dei lettori
136 Concorsi
138 Le ricette della nonna Succedanei col tarassaco


EDITORIALE
di Beno
In una vita precedente, quella dei vent’anni, ero ingegnere in una ditta dalle parti di Lecco. Ricordo che un giorno, osservando la monotonia e la ripetitività del lavoro di una collega addetta a controllare una ad una migliaia e migliaia di misure rilevate da una macchina, compilai un programmino in Basic che assolveva al 99% del suo compito, poiché richiedeva l’intervento di un operatore solo nel caso di valori abnormi. Quello che prima necessitava mezza giornata, poteva essere risolto in meno di un minuto. «Così potrai dedicarti a cose più edificanti» le dissi.  Passò qualche giorno e la vidi di nuovo intenta a vagliare manualmente quei listati chilometrici. Quando le chiesi ragione di ciò, pensando che il mio codice contenesse dei bachi, mi rispose invece lapidaria, quasi spaventata, che quel programmino le avrebbe potuto far perdere il posto.  Non capivo. Ma perché se uno trova il modo di svolgere una mansione in meno tempo, non può godersi quello che gli avanza? A che serve il decantato progresso tecnologico se non a farci stare meglio e lavorare di meno? L’ho presto realizzato: serve solamente a farci produrre ancora di più; pena l’esser sostituiti. Una regola malata, ma che è l’articolo Due della Costituzione della Società dei Consumi, una carta di applicazione internazionale che ha pure valore morale. L’articolo Tre recita che si deve consumare sempre più per assorbire e stimolare l’offerta. E L’Uno? Che non esiste altro benessere all’infuori dell’incremento dei consumi.  Conscio di ciò, mi ero fatto furbo: non raccontavo troppo in giro di aver programmato il computer perché lavorasse per me (e il mio capo bonariamente fingeva di non saperlo poiché comunque era soddisfatto dei risultati). Nei turni di lavoro avevo così scavato il tempo per impaginare i primi numeri di questa rivista o per riposare dalle fatiche dell’ennesima notte a scalar montagne con gli amici. Ogni tanto fantastico su come sarebbe il mondo se ci fosse una rivoluzione e la gente abiurasse la Costituzione della Società dei Consumi. Difficile da descrivere in poche parole, ma credo che osservando la fotografia che fa da sfondo a questo editoriale possiate immaginarlo! 


 
Hanno collaborato a questo numero:
Adele Mori,  Alessandra Morgillo, Andrea Martocchi, Beno, Bruno Mazzoleni, Carlo Nani, Corrado Lucini, Cristina Del Molino, Corrado Lucini,  Dicle,  Edj Polinelli, Emanuela Bassi, Enrico Bricalli, Fausto De Bernardi,  Fausto Pedrolini, Fabio Pusterla, Flavio Casello,  Gabriele Fusetti, Giacomo Meneghello, Giacomo Zambrini, Gioia Zenoni, Giuliano Giacomella, Jean Malka, Johny Bagiotti,  Kim Sommerschield, Luciano Bruseghini, Luigi Zani,  Marco Bettomè, Marco Zugnoni, Mario Pagni, Marino Amonini, Marzia Possoni, Matteo Gianatti, Matteo Tarabini, Mauro Premerlani, Nicola Giana, Oreste Forno, Renzo Benedetti,  Roberto Ganassa, Roberto Moiola, Sandra Moratti, Silvio Gaggi, Vanda Cerveri.
 
Si ringraziano inoltre:
Andrea Sem, Barbara Forni, Bianca Negrini, Elisabetta Sem, Franca Prandi, Giordano Gusmeroli, , Avis Comunale di Sondrio, Flavio Tarabini, Valentina Gianoli, Valeria Pedrolini, Jacopo e Viviana Mauri l’Ufficio federale di topografia Swisstopo per render pubbliche e fruibili importantissime documentazioni storiche, tutti gli intervistati e quelli che ci hanno accompagnato nelle gite, la Tipografia Bonazzi, gli edicolanti che ci aiutano nel promuovere la rivista, gli sponsor che credono in noi e in questo progetto... e tutti quelli che ho dimenticato di citare.
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