n.54 - Autunno 2020

n.54 - Autunno 2020 SPECIALI
10 Fabio Besta 
Dal Corno Stella a...Ca' Foscari
21 Personaggi 
Portalettere in val Tartano
26 Fotografare le libellule 
per censire le biodiversità

ALPINISMO
32 Alpi Cozie 
Monte Viso (m 3841)
44 Valchiavenna 
Punta di Bresciadega (m 2666)
54 Approfondimenti 
Val Codera: l'arte di arrangiarsi
59 Alta Valtellina/Valcamonica 
Punta di Pietra Rossa (m 3280)
70 Alta Valtellina 
Pizzo Filone (m 3133)

ESCURSIONISMO
78 Val Poschiavo/Engadina 
Cinque escursioni attorno al passo Bernina
90 Sondrio e Valmalenco
A Carnale dalla val di Togno
95 Approfondimenti
Progetto rifugio Val di Togno
98 Approfondimenti 
Emanuele Bruno Scilironi (1924-2010)
100 Grigioni/Valchiavenna 
Via Spluga: II tappa da Andeer a Splügen 

RUBRICHE
108 Viaggi
Etiopia: le chiese rupestri del Tigray
118 Fumetti
Poggi Texas Rangers
122 Natura
Rombo il bombo
129 Natura
Fiordaliso
132 Funghi
 Lactarius 
134 Oggetti di una volta
136 Le foto dei lettori
144 Giochi
146 Le ricette della nonna
Mousse di cachi


EDITORIALE
di Beno
 
Quand'ero bambino i dinosauri si erano già estinti da qualche lustro. E il mondo non era quasi più in bianco e nero. Eppure quando passava un aereo in cielo lo si indicava con stupore, contemplando il formarsi e il dissolversi di quella scia di vapore acqueo che si lasciava alle spalle, così come ci si meravigliava sempre del fatto che la posizione del veicolo fosse traslata rispetto a dove lo si andava istintivamente a cercare inseguendone il suono.
Negli ultimi anni il traffico aereo, fomentato dall'esigenza indotta nelle persone di effettuare continuamente e schizofrenicamente grandi spostamenti, è cresciuto esponenzialmente (in Italia ci avviamo verso i 200 milioni di passeggeri l'anno) e nella porzione di cielo sopra la nostra Valtellina, toccata dalle rotte di Orio e Linate, c'è una vera e propria ragnatela di scie, talvolta così fitte da tessere nuvole. I boati dei veicoli si sono fatti ravvicinati e sono assimilati dalla maggior parte delle persone a un rumore bianco, perciò ignorati.
Io invece percepisco quel rombo come anomalo e tutte le volte che sono in montagna prendo un mezzo infarto perché lo associo una frana o a una valanga!
A maggio, quand'eravamo sulle creste della Valchiavenna, mi era parso di tornare bambino, perché ci eravamo fermati col naso all'insù a seguire la scia di un aereo, uno dei rarissimi che volavano in quei giorni. Mi ero illuso che il rallentamento forzato delle attività umane e il conseguente calo dell'inquinamento sarebbero stati percepiti come un fatto positivo e se ne sarebbe fatto perciò tesoro. Ma ora sono qui, in un'alba di fine agosto, sulla vetta di Ron, col cuore a mille perché ho dovuto schivare almeno una decina di fantomatiche frane durante la salita, e mi rendo conto che i buoni propositi di un mondo meno frenetico si sono sciolti come quelle scie d'aereo che il sole ha per un istante colorato di arancione.

Hanno collaborato a questo numero:
Adele Mori, Alessandra Morgillo, Alice Iacomella, Antonio Boscacci, Beno, Bruno Mazzoleni, Carlo Barilani, Dicle, Eliana e Nemo Canetta, Emanuele Locatelli, Fabio Pusterla, Fausto De Bernardi, Flavio Casello, Franco Benetti, Gabriele Fusetti, Giacomo Meneghello, Gioia Zenoni, Giovanni Majori, Giorgio Spini, Giuliano Giacomella, Kim Sommerschield, Lucia Palomba, Luciano Bruseghini, Marco Bettomè, Marino Amonini, Marzia Possoni, Matteo Gianatti, Matteo Tarabini, Margherita, Maurizio Cittarini, Nerina Del Maffeo, Paride Dioli, Raffaele Occhi, Renzo Benedetti, Roberto Ganassa, Roberto Moiola e Thomas Siffer.

Si ringraziano inoltre:
Avis Comunale di Sondrio, CAI Valtellinese, Enrico Minotti, Flavio Tarabini, Franco Monteforte, Giordano Gusmeroli, Giovanni Rovedatti, Mariella Tavelli e tutti gli intervistati e quelli che ci hanno accompagnato nelle gite, la Tipografia Bonazzi, gli edicolanti che ci aiutano nel promuovere la rivista, gli sponsor che credono in noi e in questo progetto... e tutti quelli che ho dimenticato di citare.

Un saluto speciale a Bruno Ciapponi-Landi.
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