La storia de LMD dal 2007 a oggi

Le Montagne Divertenti
trimestrale di alpinismo e cultura alpina
 

Questa rivista è nata quasi per gioco nel 2007 da un gruppo di fotografi e scrittori - perlopiù 
giovani - accomunati dalla passione per la montagna e dall’amore per la Valtellina.
4 numeri all’anno che escono il giorno di cambio stagione e che hanno come obbiettivo quello di far scoprire e riscoprire la nostra valle, sia dal punto di vista paesaggistico che etnografico. 
Gli articoli sono viaggi attraverso cime, ghiacciai, valli, torrenti, paesi, boschi, vigneti, storia e leggenda, per fare appassionare il lettore a questa terra e per sviluppare un turismo che non punti sulla quantità, ma sulla qualità delle frequentazioni.
Inoltre gli stessi valtellinesi, una volta tornati consapevoli del valore dei luoghi, saranno portati a volerli preservare e difendere dall’abominio della speculazione e dall’abbandono.
Vorrei ripercorrere assieme a voi la storia di questi anni della rivista, riportandovi infine, attraverso gli editoriali, i momenti più significativi del nostro progetto.

 

momenti significativi della nostra storia
 

  •  aprile 2007 - Beno e Roberto Moiola - che fino a quel momento gestivano gli unici 2 siti internet indipendenti di alpinismo ed escursionismo di Valtellina e Valchiavenna -  si incontrano e decidono di unire le loro capacità e i loro collaboratori e realizzare un prodotto carteceo. A loro si aggrega presto il giornalista Maurizio Torri, che diverrà direttore responsabile della rivista.
  • 21 giugno 2007 - Esce il primo numero della rivista stampato presso Altroverso a Morbegno. Tiratura 3000 copie, 54 pagine legate a punto metallico, prezzo di lancio 1 €.
  • 22 giugno 2007 - Presentazione ufficiale a Sondrio.

 
Da La Provincia di Sondrio del 22 giugno 2007

 

  • novembre 2007 - inizia la trasmissione radiofonica "Le Montagne Divertenti", in onda il martedì su radio TSN.



La Provincia di Sondrio - novembre 2007

 

  • 7 luglio - Il numero 1 è esaurito. Si procede alla ristampa di altre 3000 copie.
  • 21 settembre 2007 - Esce il n.2. Cresce il numero di pagine e il prezzo viene portato a 2 €.
  • 21 dicembre 2007 - Esce il n.3, stampato presso la tipografia Bonazzi di Sondrio. La rivista aumenta di qualità: più pagine e brossura il filo refe.
  • 21 giugno 2008 - Esce il n.5. Cresce ancora il numero di pagine (112 + copertina) e il prezzo viene portato a 3€.
  • 21 marzo 2009 - Col n.8 de LMD esce il primo numero de La voce dei capannoni, allegato satirico.


 

  • 7 luglio 2009 - Il n.13 de LMD (4300 copie) va esaurito in sole 3 settimane. Non è possibile la ristampa: soli 3 € a copia non permettono nemmeno di coprire i costi vivi di stampa di un prodotto arrivato a 136 pagine più copertina.
  • 21 settembre 2009 - Esce il n.14 de LMD e il prezzo viene adeguato a 5 €. Nonostante ciò, anche il n.14 va presto esaurito.
  • 30 maggio 2012 - Dopo una lunga malattia scompare Antonio Bocacci, tra i più preziosi collaboratori della rivista.
  • 9 aprile 2013 - Beno e Nicola Giana decidono di interrompere la collaborazione con Radio TSN a causa della volontà dell'emittente di censurare argomenti scomodi (vedi: http://schifezzeinvaltellina.blogspot.it/2013/04/le-montagne-divertenti-su-radio-tsn.html).
  • 15 luglio 2014 - Il n.29 de LMD, a cui è allegata la cartina dell'Alta Via della Valmalenco, va esaurito (tiratura 4800 copie). È il nuovo record d'incassi per la rivista.
  • 21 settembre 2014 - Esce il n.30 de LMD, il primo della serie presentante sul dorso il logo passante de LMD. Questo si completerà in 40 numeri. Ciò significa che fra circa 10 anni, affiancando i dorsi a partire dal n.30, si vedrà il logo nella sua interezza.




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EDITORIALE del N. 1 - estate 2007

La Valtellina lontana dal turismo, lontana dalla frenesia del vivere moderno, lontana dal traffico, lontana dagli scempi edilizi,
si sta lentamente allontanando anche dai nostri ricordi. E’ stata la nostra culla e la casa dei nostri antenati che, generazione dopo generazione, hanno creato e si sono tramandati la cultura alpina.
Le radici erano così profonde da illuderci che l’albero fosse immortale e neppure dinnanzi ai primi segni della malattia sembrò necessario porvi rimedio.
Rimaniamo pochi nostalgici, seduti ai suoi piedi ad osservare le ultime foglie che cadono, mentre ricordiamo quanto un tempo quell’albero fosse bello, verde e rigoglioso.
Il ruscello che bagnava la terra è asciutto perchè con le sue acque si è prodotto denaro, col denaro si è costruita una strada per trasportare nuove merci che nessuno aveva mai visto. I forestieri che le possedevano sembravano felici, la ricchezza era facile e poco faticosa. Così, senza porci tante domande, anche noi valtellinesi abbiamo rincorso la modernità dimenticandoci chi eravamo, guardando i nostri avi come masochisti che si spezzavano la schiena per vivere abbracciati a queste montagne, senza mai sfruttarle per effimeri profitti. 
Ignoranza o saggezza?
Nessuna somma potrà restituirci ciò che è andato perso. Ogni foglia che cade spunta un nuovo capannone, crolla una vecchia baita, i rovi si mangiano una vigna. Ma, mentre qualcuno vorrebbe estirpare subito il nostro albero, noi
tentiamo d’annaffiarlo aspettando che germogli ancora.

LE MONTAGNE DIVERTENTI è una rivista trimestrale che invita a riscoprire la Valtellina Alpina, specialmente i luoghi meno battuti. Leggende ed aneddoti, assieme a testimonianze sul passato, sia per quel che riguarda l’alpinismo, sia per quel che riguarda la vita di tutti i giorni. Prenderemo per mano il lettore e lo accompagneremo in un viaggio
inusuale fra picchi e prati, ghiacciai e paesi, rocce e fiumi, animali ed erbe.
Un numero della rivista per ogni stagione, un racconto per ogni zona della Valtellina e tante, tante foto.
Un piccolo omaggio alla nostra terra.

EDITORIALE del N. 3 - inverno 2007

La rivista “Le Montagne Divertenti”. nata nell’aprile 2007 grazie all’impegno di alcuni ragazzi. 
Vogliamo valorizzare e salvaguardare l’ambiente alpino di Valtellina e Valchiavenna, e per farlo abbiamo deciso di raccontarvi di questi luoghi portandovici per mano. Il lavoro ha avuto un successo inaspettato, sia di pubblico che di gente disposta a “dare una mano”. Ora siamo in tanti - e di tutte le età. Persino nomi prestigiosi hanno creduto nel nostro lavoro e ci hanno offerto il loro contributo, prezioso e gratuito. 
Già, “gratuito”! Una parola che pu. far storcere il naso a molti. Ma per far qualcosa in cui si crede non serve esser pagati, e i pochi soldi che raccogliamo con le vendite e le pubblicità arrivano appena a coprire le spese effettive di realizzo. La distribuzione stessa è fatta da noi “a mano”.
 

 

Un piccolo omaggio alla nostra terra.

EDITORIALE del N. 8 - Primavera 2008
 

Le Montagne Divertenti sboccia a primavera con una nuova veste grafica, più fluida e ordinata, e con contenuti sempre più accurati. Un grosso sforzo per migliorarci, reso possibile da nuovi e validi collaboratori con cui abbiamo scritto una lunga lettera d'amore alle nostre montagne.
Il terrore e la consapevolezza che questa primavera in molti luoghi della nostra valle neon luminosi e gru saranno le uniche specie colorate a fiorire, conferma la necessità di sensibilizzare le persone sulle grottesche condizioni del fondovalle valtellinese. Non è un messaggio ridondante, bensì uno stimolo a trovare in tempi brevi una soluzione al problema della cementificazione.
Mi è spiaciuto constatare in questi mesi quanti siano i surfisti che, dopo le inchieste della stampa locale sul deleterio proliferare dei capannoni, si sono fatti belli scrivendo sui giornali il loro pieno appoggio all'evidente insofferenza cementizia della maggioranza della popolazione valtellinese.
Queste dichiarazioni non si sono mai trasformate in fatti e il sacco edilizio prosegue dappertutto imperterrito. Con questo non voglio colpevolizzare nessuno, ma sollecitare tutti a una presa di posizione vera. Se non si uniscono le forze, senza nascondersi dietro a fallimentari interessi/consuetudini, o addirittura dietro a ragioni di appartenenza politica – il cui valore fu già messo in dubbio nella tarda Età del Rame-, la Valtellina non fiorirà più.


EDITORIALE del N. 15 - Inverno 2010
 

Dopo 3 anni e 15 numeri, chi avrebbe mai pensato di vendere così tante copie, di avere un tale numero di lettori affezionati e di collaboratori validissimi?
Le Montagne Divertenti vuole comunque ancora crescere e aumentare la qualità della sua offerta. Per poter fare questo abbiamo dovuto, se pure a malincuore, adeguare il prezzo della rivista ai nuovi costi. Più pagine, più articoli, più materiale inedito, più ricerca. Il tutto con tante foto, sempre più belle e interessanti. E' la nostra scommessa e il nostro impegno verso le montagne e la loro genti.

EDITORIALE del N. 22 - Autunno 2012 - scomparsa di Antonio Boscacci
 

“La cima è dove uno la mette”:
sul cocuzzolo di una montagna, 
oltre la lunga placca di roccia che non si può proteggere,
nell'aprire la più bella via della val Màsino,
nei viaggi per scoprire il mondo,
nel comprendere e spiegare i serpenti, i fiori e gli insetti,
nello sciare valli e pendii inesplorati,
nel cercare le sorgenti dei fiumi,
nel perchè delle parole,
nello scrivere romanzi per far sognare,
nel voler regalare ai tuoi alunni le tue scoperte,
nella vicinanza della tua famiglia, della persona che ami,
nel sapersi reinventare tutte le volte;
la vetta è ben più alta dell'ipocrisia e del compromesso,
forse è al termine del Camino.
Antonio Boscacci ha scalato tutte queste cime
e io ho avuto l'onore di conoscerlo.

EDITORIALE del N. 25 - Estate 2013
 

6 anni! Siamo arrivati a questo venerando traguardo con qualche capello bianco in più, almeno io, ma anche molto felici di aver tenuto duro nell’ambizioso progetto de “Le Montagne Divertenti”. 25 numeri: la collezione completa pesa più di 11 chili e contiene 550 articoli curati negli anni da 120 collaboratori, 120 mila copie e, specialmente, la possibilità di incontrare persone interessantissime, approfondire con loro la conoscenza del territorio e della sua storia. 
Questi risultati faranno dire a qualcuno: “Questi c’hanno tutti l’Ape truccata e coi cerchi d’oro”. Magari! Partecipiamo alla rivista come volontari, sacrificando il nostro tempo libero e coprendo i costi vivi grazie all’affetto dei nostri lettori e alla generosità di sponsor che credono nel progetto e mai hanno preteso controllo sui contenuti. 
Non ci nutriamo di contributi pubblici, nè di pubblicità occulte, i cosiddetti “redazionali”: la libertà non ha prezzo, ma costa tanti sacrifici, rinunce e addirittura emarginazione. 
La libertà serve a far circolare le idee. Le idee servono a migliorare, a sconfiggere stupidità, corruzione e ipocrisia. 
Le Montagne Divertenti vi mostra quanto straordinario sia questo territorio alpino, soprattutto negli aspetti che non interessano chi ci specula, ma inorgogliscono chi ci vive e affezionano chi vi trascorre le vacanze. 
“La voce dei capannoni”, invece, tratta i paradossi che lo affliggono, nella speranza che alle risate segua presto il coraggio di cambiare. 

 

EDITORIALE del N. 73 - Estate 2025

Con questo numero Le Montagne Divertenti  compie il suo diciottesimo anno di vita. Se fosse un figlio si direbbe che ha raggiunto la maggiore età, quella in cui formalmente diventa autonomo e automunito, così da badare a se stesso e da non dover più essere scarrozzato in giro. Ma per questa rivista non è affatto così. Anzi: in un mondo dove la comunicazione s’è fatta schizofrenica e s’è trasferita nel regno dell’effimero con mere finalità commercial-propagandistiche, dove nel frastornante cicalio d’apparecchiature elettroniche s’è smarrita la capacità di concentrazione, dove non si legge più e dove la burocrazia continua a lievitare in maniera esasperante, tenere in vita Le Montagne Divertenti  significa percorrere una strada che s’impenna sempre più. Sono il primo ad esser sorpreso di come questo progetto - che si alimenta solo con le vendite e le inserzioni - tenga duro, come uno scoglio in mezzo al mare in burrasca.  

L’editoria cola a picco, non si comprano più i giornali, le edicole stanno «come d’autunno sugli alberi le foglie», eppure voi lettori, fedelmente, cercate ad ogni cambio stagione la rivista di chi ama l’altra montagna. È «un piccolo miracolo editoriale», come lo aveva definito Antonio Boscacci già 3 lustri fa. E io, nell’ingenuità dei vent’anni e nell’ansia di un perpetuo utopistico ad maiora, non me ne rendevo ancora conto.

Diciott’anni sono il tempo, se non della maturità, almeno dei bilanci. Quando abbiamo fondato Le Montagne Divertenti, trascinati da un’irrefrenabile esigenza comunicativa che scaturiva dalla passione per la montagna, il nostro intento era chiaro: scatenare una reazione di orgoglio tale da rifuggire il gorgo del progresso a tutti i costi e recuperare ciò che mai si sarebbe dovuto lasciar perdere. Lo avremmo fatto mostrando semplicemente le bellezze di queste valli e le sorprendenti strategie di adattamento delle loro genti. Constatando quanto la situazione ambientale e sociale nella nostra provincia sia da allora inequivocabilmente peggiorata, dovremmo ammettere fallimento; eppure con Le Montagne Divertenti  qualcosa di grande è accaduto.

Testimoni e relitti del tempo in cui si poteva vivere altrimenti e altrimenti anche stare meglio, abbiamo contribuito ad impedire che l’ineluttabile modernità facesse damnatio memoriae di ciò. Come? Intuendo già nel 2007 che internet non fosse un luogo sicuro per custodire cose importanti, abbiamo messo su carta con taglio divulgativo migliaia tra storie di vita - anche le nostre -, immagini, descrizioni di mestieri e di tradizioni prima che cadessero nell’oblio o fossero deformate strumentalmente. Grazie all’instancabile lavoro delle oltre 700 persone che hanno collaborato al progetto, queste testimonianze ora sono al sicuro, stampate in migliaia di esemplari e custodite nelle biblioteche e nelle case dei nostri lettori, imprescindibile parte attiva in questa missione. Nessuno potrà corromperne i contenuti o deindicizzarle con un click. Le riviste che le contengono sono scrigni di informazioni che, quando i tempi saranno finalmente maturi, daranno ispirazione e consapevolezza a chi vorrà portare a termine quello che ci eravamo prefissi diciott’anni, 72 numeri e 293 mila copie vendute fa.

 


 

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